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venerdì 23 novembre 2012

Nox Illunis - "Metempsychosis"

Full-lenght, War Productions, 2012


Morire per vedere la propria anima migrare. Ricostruire la propria esistenza svuotandola dei significati frusti del quotidiano per donarle spessore filosofico, potenza intellettuale. Annientare il proprio mondo per essere demiurgo, protagonista e non schiavo del processo creatore, di un poema epico scaturito dalle stesse vene volitive di chi compie l’impresa. Un vagheggiamento sintattico? No. Il nuovo, emozionante capitolo della carriera discografica del gruppo italiano dei Nox Illunis, una delle realtà che raccolgono, oltre a consensi pressoché totali dagli addetti ai lavori, una profonda stima proveniente da chi, il prodotto artistico di qualità, lo sa tutt’ora distinguere.

I nostri sono profondamente ispirati dallo stile e dal comportamento su disco dei rivoluzionari Deathspell Omega, dei quali si avverte l’eco sia nella struttura complessiva dell’uscita, divisa per capitolo riguardanti un passaggio cruciale dello sviluppo della consapevolezza individuale, sia nella tecnica strumentale di prim’ordine, in primis se lo sguardo si posa lussurioso sui tappeti di doppia cassa disseminati per l’album. Dicevamo della stupefacente padronanza dei mezzi, che, badate bene, non sarebbe alcunché se non fosse supportata da una precisa idea riguardo a come "Metempsychosis" debba suonare, a quali siano, in sostanza, i suoi obiettivi primari: è indubbia la scelta ponderata di comporre un disco la cui complessità durante gli oltre cinquanta minuti di runtime è da ritenersi allo stesso tempo medaglia al valore e debolezza intrinseca. Spiego più ampiamente: le sei sfere sono rette da intricati passaggi ritmici, atti a mantenere accesa l’attenzione di quell’ascoltatore che comunque abbia dimestichezza con l’approccio ad opere le quali domandano esigentemente un’attenzione esclusiva, come certe amanti. Nonostante la profondità concettuale del secondo Full-leght dei veneti sia, in solitario, nelle vesti di accendere la curiosità sopita dalla routine, la mente del fruitore deve abbandonare la pretesa di poter abbracciare lo sforzo compositivo in poche, se non uniche, sessioni d’ascolto non diluite in un adeguato lasso di tempo. I sample tratti da film celeberrimi, tra i quali il capolavoro sull’importante degli affetti a cui si aggiunge una meditazione teoretica sul senso di vita e morte, "Il Posto Delle Fragole", dello svedese Bergman, (la citazione riguarda la scena della “solitudine” e della “perfetta operazione chirurgica”, i cinefili comprenderanno all’istante), i recitati sospesi tra barocco e lirismo rituale, la pesantezza delle sezioni maggiormente efferate, trasformano semplice musica in universo da esplorare con accuratezza, pazienza, cura per il dettaglio, per quel particolare il quale tende a celarsi, a sfuggire ai primi incontri. Per prolungare la metafora “femminile”, "Metempsychosis" è una donna complessa, mutevole, carismatica al punto da ipnotizzare e piegare le resistenze su un piano spirituale prima che carnale. Ed è forse quest’ultimo il limite maggiore, di cui abbiamo discusso velatamente nelle righe soprastanti. L’incapacità di sferrare un decisivo colpo alle repulsione è una mancanza importante nel song-writing vario e vario come una cornucopia della band tricolore. Inoltre alcune scelte in sede di produzione penalizzano le trame intessute dagli strumenti, sovente soverchiati dalla violentissima batteria, la cui ferocia animale porta ad uno sgretolamento della forma delle parti in accelerazioni. Un contrasto stridente se esse vengono confrontate con gli atmosferici arpeggi, durante i quali sbucano inserti di elettronica, decisamente ben definiti e fondamentali nel consentire uno stacco più o meno deciso tra due pressanti blast-beat.

In conclusione la seconda fatica del periplo dei Nox Illunis si configura come una release importante, sopra la media, dati per conosciute le non numerose debolezze che, probabilmente, considerata la prepotente maturità artistica raggiunta nel complesso dal trio, possono essere ignorate, in quanto non inficiano minimamente il godimento della trasmigrazione delle anime messa in scena dai nostri compatrioti (a meno che voi non siate die-hard supporter del Raw Black Metal e il vostro peggior incubo siano gli episodi che superano impunemente i sette minuti!). Battute a parte, se l’occasione è propizia, non esitate ad allungare le mani su uno degli album di maggior spicco nell’ambito dell’underground italico.

Recensione a cura di: Thanatos
Voto: 82/100


Tracklist:

1.Sfera Prima: Del Risveglio Dal Sonno 09:02
2.Sfera Seconda: Del Distruttore 09:49
3.Sfera Terza: Della Caduta 08:29
4.Sfera Quarta: Della Tentazione 06:47
5.Sfera Quinta: Della Rinascita 07:36
6.Sfera Sesta: Del Creatore 07:06
7.Sfera Settima: Epilogo 05:14

Durata 54:03

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