Forse è vero, la ripetizione è davvero la chiave. Lo dimostrano gli ormai leggendari Horna, band Black Metal finlandese sulle scene dal lontano 1993: Shatraug, leader indiscusso di questa formidabile formazione, continua a sfornare dischi insieme ai suoi compagni d’odio che non cambiano stile di una virgola nel corso degli anni.
I soliti, azzeccati riff quindi riescono sempre a conquistare il mio cuore, uscita dopo uscita, con i sempre presenti suoni grezzi e raschianti che ogni canonico lavoro Black Metal che si rispetti dovrebbe avere. Ma in questi ultimi quattro anni, dopotutto, qualche cosa in realtà è davvero cambiata, e non si parla di dettagli da poco: il grande e storico cantante Corvus, voce di grandi opere quali il capolavoro “Envaatnags Eflos Solf Esgantaavne” ed il suo seguito “Musta Kaipuu”, ha lasciato il suo posto dopo sette anni di attività a Spellgoth, famoso singer nei live degli Industrial Metallers finlandesi Turmion Kätilöt. Questa è un’eredità davvero difficile da portare avanti, in quanto Corvus, per quanto mi riguarda, è stato un pezzo fondamentale nella storia degli Horna, ma che Spellgoth gestisce in maniera egregia, e devo dire che a volte quasi supera il suo predecessore: infatti, dopo la prima piccola prova consistita nell’EP “Adventus Satanae” (che già aveva messo in luce le qualità canore di quest’ultimo), quest’anno possiamo promuoverlo a pieni voti nella sua performance eseguita nell’ultimo full-lenght dei nostri, ovvero “Askel Lähempänä Saatanaa”, che si traduce più o meno “Un passo più vicino a Satana” (traduzione eseguita usando Google traduttore, non conoscendo il complicato finlandese). E un passo più vicino a Satana gli Horna lo sono veramente, in quanto il loro signore sarà lieto di avvicinarli per cingerli tra le sue braccia dopo aver ascoltato un disco come questo, l’ennesimo successo di una lunga serie e secondo me uno dei migliori lavori in assoluto della band: dieci tracce tra cui una intro che comprendono alcuni tra i migliori riff mai sfoggiati dai nostri, come nella title-track, forse il pezzo da novanta dell’insieme e vero e proprio capolavoro, oppure in “Yhdeksäs Portti”, “Ei Aikaa Kyyneleille” e “Kärsimyksin Vuoltu Hänen Valittuna Äänenään”, tre pezzi che, uno dopo l’altro, regaleranno forti emozioni a chiunque apprezzi il Metallo Nero dell’estremo Nord; Spellgoth fa il suo sporco lavoro impeccabilmente, con cambi di voce da brivido, mentre maestro Shatraug tesse i suoi soliti e fenomenali riff, il tutto circondato dai sempre presenti colpi di batteria di Vainaja.
Non spendo altre parole, chi conosce gli Horna (e dubito che la maggior parte di voi non li conosca) sa già che cosa aspettarsi da “Askel Lähempänä Saatanaa”; l’unica cosa che posso dire è che la qualità è sempre massima, e continua a salire. Io ringrazio ogni giorno che ci siano band del genere ancora in giro, che non scendono a compromessi con niente e nessuno, non perdendo così la propria identità nel corso degli anni e mantenendo viva l’immagine di ciò che il Black Metal era e dovrebbe rimanere. Certo, è bello vedere come un genere musicale si evolve nel tempo, ma per raggiungere nuovi obiettivi bisogna ricordarsi sempre da dove si è partiti: è anche grazie a band come gli Horna, che questi nuovi obiettivi non se li sono mai posti, se i primi anni novanta continuano a vivere ancora a metà del 2013. Quindi, che la Nera Fiamma continui ad ardere.
Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 95/100
Tracklist:
1.Alku 01:55
2.Askel lähempänä Saatanaa 06:30
3.Kunnia herralle, kuninkaalle 04:40
4.Kuolema kuoleman jälkeen 03:53
5.Yhdeksäs portti 04:03
6.Ei aikaa kyyneleille 04:43
7.Kärsimyksin vuoltu hänen valittuna äänenään 06:57
8.Aamutähden pyhimys 06:15
9.Pala tai palvele 04:21
10.Ota omaksesi, luoksesi 04:47
Durata 48:04
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