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sabato 29 ottobre 2011

Apati – “Eufori”

Full-lenght, Total Holocaust Records, 2009

Quando nel 2007 ho ascoltato “Erotik”, secondo full-lenght da parte dei Lifelover, mi ero subito messo alla ricerca di nuove band con una sonorità che si accostassero a questi Svedesi; certo, c’erano i controversi Woods Of Infinity in circolazione già dal 1999, ma io cercavo qualcosa di più, cercavo una band che musicalmente rispecchiasse a pieno in maniera ironica tutte le problematiche legate al vivere in questa società malata e al sopportare questa vita che troppo spesso ci opprime, esattamente come avevano fatto i Lifelover.

Alla fine ho trovato quello che cercavo, ovvero questi Apati, sempre nella stessa nazione, la Svezia: mi viene quindi da pensare che non se la stiano passando molto bene da quelle parti a sentire certi pezzi composti dalle band del posto, così carichi di odio ma soprattutto di disperazione, vedi anche Shining e Silencer.

Questo “Eufori”, full-lenght d’esordio, chiarisce ogni dubbio sulla scuola frequentata dagli Apati: coreografia, artwork e temi trattati sono senza alcun dubbio dello stesso stile di quelli usati dai loro conterranei Lifelover, band a cui devono davvero molto, ma secondo me non tutto. Benché i brani su questo disco suonino molto come quelli dei sopra citati, ovvero con evidenti contaminazioni Rock e con svariati monologhi in chiave dark humor, i nostri stanno annaspando per riuscire a scrollarsi di dosso l’etichetta di “ progetto clone” che in molti gli hanno affibbiato: innanzitutto c’è da dire che il genere proposto in alcune parti tende a mischiarsi con sonorità più sul Depressive canonico a volte ripetitive, soprattutto grazie anche alla voce molto cruda di C9H13N; inoltre le idee proposte non saranno del tutto originali, ma senza ombra di dubbio sono di egregia fattura: i pezzi rendono perfettamente i sentimenti in essi racchiusi, ovvero sofferenza e rassegnazione a questa vita senza apparente senso logico.

Il disco è composto da una decina di canzoni,  e tre di esse sono quasi completamente strumentali, ad eccezion fatta per alcune parti di speech (title-track compresa); la prima “Höst” introduce per bene al genere di Black Metal proposto da questa band, con stacchi Rock e abbastanza insistente proprio per rimarcare la monotonia della moderna routine, come del resto fa perfettamente anche la traccia successiva “Sömnlösa nätter”. Altri punti importanti di questo “Eufori” si riscontrano tra le riflessioni accompagnate da note di pianoforte di “Nykter idag”, nella carica di emotività di “Likgiltighetens slutstation” e nei rimpianti di “Livet ur en dåres synvinkel”.

Infine, io posso dire di essere totalmente dalla parte degli Apati e voglio difenderli da ogni accusa di mancanza di personalità, anche perché la maggior parte delle band di questo pianeta (salvo rari casi) ha tratto ispirazione da qualche altro artista precedente e magari solo successivamente si sono riuscite a creare il loro spazio all’interno dell’intero panorama musicale. Il mese prossimo dovrebbe uscire “Morgondagen inställd i brist på intresse”, il nuovo full-lenght e secondo capitolo di questa band; chissà, magari sarà proprio questo il seguito che differenzierà totalmente lo stile dei nostri rendendoli così anch’essi un esemplare “unico”. Il voto che assegno qui sotto è anche molto per incoraggiamento, ma tengo sempre presente che in tanti si ispirano a qualcosa producendo solo brutte copie sbiadite dell’originale, ma questo non è il caso degli Apati, che comunque hanno saputo elaborare qualcosa di molto raffinato, nonostante non siano stati troppo originali perché arrivati secondi: le loro direzioni artistiche si stanno dirigendo verso orizzonti non ancora del tutto esplorati, e secondo me presto riusciranno ad evolversi e a distaccarsi dai loro predecessori. Aspettiamo l’imminente metamorfosi.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 75/100


Tracklist:

1. Höst 06:44 
2. Sömnlösa Nätter 06:18 
3. Nykter Idag 04:15
4. Eufori 05:10 
5. Likgiltighetens Slutstation 05:13 
6. Verklighetsflykt Är Min Verklighet 03:39 
7. En Gammal Vän 04:20 
8. Livet Ur en Dåres Synvinkel 04:53
9. Blodrött Hav 06:36
10. Allt Jag Aldrig Haft 06:19

http://www.apatisk.se/
http://www.myspace.com/apatiapati

(Recensione originariamente scritta per Metal Of Death Webzine)