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mercoledì 29 gennaio 2014

Elitaria - "Widescreen Satanas"

EP, Autoprodotto / Indipendente, 2013


Vero Industrial Black Metal. Punto. La recensione potrei iniziarla e finirla con queste quattro parole, perché secondo me potrebbero bastare a descrivere il disco in questione, ma naturalmente mi inoltrerò come di consueto nella descrizione del medesimo.


Perché ho esordito così? Perché frequentemente certi dischi o band vengono etichettati (o si autoetichettano) appartenenti a tale genere, ma spesso non lo sono: nel migliore dei casi è soltanto una semplificazione, perché fanno parte di un'altra categoria non ben definita tendente all’Avantgarde (che adoro) e quindi, per comodità, lo chiamano Industrial BM; nel peggiore dei casi, invece, qualsiasi gruppo che usi una drum machine e infili nelle proprie canzoni delle note sintetiche, spesso e volentieri viene catalogato sempre allo alla stessa maniera. Non importa se le chitarre poi hanno suoni così penosi da non riuscire a distinguere un accordo dall’altro, c’è la drum machine e quindi siamo a cavallo.

No. Per me quello non è Industrial BM. Per esserlo, la musica dovrebbe essere fredda, marziale, alienante, tagliente ed in certi frangenti anche acida. "Widescreen Satanas", nuovo EP degli ormai veterani piacentini Elitaria, è esattamente quello che intendo io quando parlo di Metallo Nero Industriale: già a partire dalla copertina, che è perfetta, trasmette quel senso di asetticità, di "pulizia cibernetica" che caratterizzerà il contenuto del disco. Analizzando il lato strettamente musicale, ci troviamo di fronte ad un lavoro con una produzione cristallina, che rende tutte le composizioni fredde ed impersonali: in un disco BM classico, queste caratteristiche rappresenterebbero probabilmente un punto a sfavore (in molti casi, per lo meno), invece per quanto riguarda il platter in esame, contribuisce in maniera sostanziale a creare l’atmosfera giusta. Il lavoro di chitarre e il martellare della drum machine sono poi contornati dalle tastiere (o comunque dai synth), che compaiono sempre nel momento idoneo e non risultano mai invadenti, ma contribuiscono invece in modo sostanziale alla riuscita del disco; le vocals, poi, sono assolutamente perfette. Ogni traccia è ben caratterizzata, ed è facile che i vari refrain si stampino in testa; sia chiaro che le canzoni sono lontane dall’essere banali o “ammiccanti” a melodie facili, la violenza è totale, ma proprio per la qualità del songwriting ogni pezzo è facilmente memorizzabile. Il comparto sonoro è inoltre adatto alle lyrics delle canzoni: infatti, "Widescreen Satanas" è un concept album che narra la lotta tra l’uomo e le macchine; con la dipartita dell’uomo, le macchine danno vita ad una nuova era in cui affermano il loro dominio ed attraverso la combinazione tra DNA e silicio, riescono a plasmare il proprio futuro. Esattamente come Lucifero si è ribellato al "padrone" che lo aveva creato, così le macchine si ribellano al loro creatore e lo annientano. Insomma, tematiche classiche in chiave futuristica.

Francamente penso non ci sia altro d’aggiungere. Chiudo dicendo che se vi piacciono gli Aborym dei primi tempi, questo disco è un acquisto obbligato per voi.

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 80/100

Tracklist:

1.Intro 02:25
2.Widescreen Satanas Part 1 06:05
3.Widescreen Satanas Part 2 06:22
4.Ragnarok Propaganda 04:58
5.Dawn of mecha 05:01
6.Mithochondrion 04:39
7.Outro 02:20

Durata 31:50

https://www.facebook.com/pages/Elitaria/148937751841829?fref=ts
http://www.myspace.com/elitaria