Full-lenght, Art Of Propaganda, 2013
La partenza di questo nuovo Full-lenght ad opera della one-man band Svart per me non è stata affatto una delle migliori: le prime note dell’opener “Genom Förgängelsens Dimmor” mi hanno subito fatto uscire dai gangheri, non lo nego, ed il primo sentimento che si è materializzato nella mia mente è stato di rassegnazione. “Possibile che se quell’individuo finito di Kvarforth, ormai ex musicista e pagliaccio di fama internazionale, fa qualcosa di veramente idiota, tutti i suoi amici della scena svedese attuale gli debbano andare dietro come delle papere?”. E’ proprio questo che ho pensato, dopo aver sentito il RIDICOLO cantato in voce pulita di Draug, bassista degli Shining e unica mente del progetto in questione.
Non sto a riparlarvi di tutte quelle realtà (svedesi, appunto) che hanno seguito la corrente nata da dischi non strettamente Black Metal quali “IV - The Eerie Cold” e “V - Halmstad”, per me vere e proprie opere d’arte, però vorrei farvi notare, qualora non ve ne foste accorti, che quando gli Shining hanno proposto pezzi osceni quali “Tillsammans är vi Allt” oppure interi dischi-spazzatura come il recente “Redefining Darkness”, band come i Livsnekad ad esempio, in stretto contatto con gli ultimi, hanno addirittura cambiato moniker, ribattezzandosi “Acacia” per poi imitare i loro “maestri” al meglio e riuscendoci a meraviglia, per giunta! Ma basta parlare di orribili mode odierne etichettate senza motivo alcuno come Black Metal: è giusto focalizzarsi su questo “Det Personliga Helvetets Spiral”, che nonostante rappresenti un palese cambio di stile da parte di Draug, per fortuna non arriva a toccare i livelli di bassezza raggiunti dagli (ex) artisti sopracitati. Infatti, sembra proprio che dopo la repentina virata di stile del musicista, giunto ad un Depressive primordiale e davvero ben fatto dell’EP “Namnlös Och Bortglömd”, sia passato direttamente a quel BM progressivo e dai momenti Rock accentuati che caratterizzava i due dischi-capolavori nominati precedentemente degli Shining, senza proseguire verso il disastro a cui sono andati incontro questi ultimi. Ottime idee si celano all’interno di questo platter in quasi ogni pezzo proposto, anche se nessuno di essi in particolare si distingue dagli altri, a parte forse “Suicidiums Evinnerliga Bävan” che si discosta dalla compatta massa dei brani grazie alla sua lunga ed orchestrale outro, un ottimo lavoro davvero.
Purtroppo “Det Personliga Helvetets Spiral” non sfiora minimamente gli apici che gli Shining toccarono tra il 2005 e il 2007; ciononostante, il presente lavoro si fa ascoltare bene, e se Draug continuerà per questa via, non escludo che potrebbe tirar fuori, in un futuro non troppo lontano, anche un qualcosa che riuscirà a fare la differenza nell’ambito del Metallo Nero. Un ascolto a questo disco io lo consiglio, soprattutto agli amanti dei VERI Shining (come ho già ripetuto fino alla nausea, del loro periodo che va dagli esordi al 2007, ma anche oltre, direi addirittura fino al 2011, tolti alcuni deludenti episodi). Certo, aver pubblicato un disco del genere non fa proprio bene alla personalità degli Svart, già lacunosa in passato, ma devo dire che c’è tanta fatica ed un discreto talento dietro tutto questo. Spero di essere stupito da questo svedese, in futuro; potrebbe davvero regalarci intense emozioni, se deciderà di non comporre un intero album di pezzi simili alla opener “Genom Förgängelsens Dimmor”. Incrociamo le dita, quindi.
Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 65/100
Tracklist:
1.Genom förgängelsens dimmor 05:27
2.De ogudaktigas abyss 04:51
3.Hädanfärd 05:49
4.I bulimia nervosas välde 08:11
5.Suicidiums evinnerliga bävan 09:05
6.Moder Jords svärtade sköte 09:35
7.Agnosis 03:43
Durata 46:41