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venerdì 13 novembre 2015

INTERVISTA: Coil Commemorate Enslave



I lucani Coil Commemorate Enslave ci hanno subito colpito positivamente non appena il loro primo Full-lenght, "L'Infinita Vanità Del Tutto", è giunto qui in redazione. I suoni di questo disco rimandano al Black Metal della vecchia BMIA, ossia a Spite Extreme Wing e Janvs. Abbiamo quindi deciso di intervistarli per capirne di più sulla loro filosofia e sul loro punto di vista musicale. Purtroppo, per problemi tecnici, questa intervista, condotta durante il maggio del 2015, è stata pubblicata solamente ora: come potete leggere, nella domanda n. 7 la band accenna all'EP "Maxima Moralia", uscito da poco e che presto provvederemo a recensire qui. Buona lettura!

1.Salve ragazzi e grazie di aver deciso di rispondere a questa intervista. Per cominciare, vi chiederei di parlare della storia del vostro progetto, dal perché è nato fino ad oggi...

Ciao. I Coil Commemorate Enslave nascono nel 2006 come naturale e fisiologica estensione del profondo rapporto interpersonale fra Me e Brutominore. Quando nel 2004 mi ritrovai fra le mani "Non Ducor, Duco" degli Spite Extreme Wing, rimasi folgorato da quel disco e decisi di mettere da parte ogni mia precedente esperienza musicale per dedicarmi al Black Metal. L'unica persona in un paese di ottomila abitanti che potevo coinvolgere in tale elucubrazione era lui (all'epoca mio compagno di liceo e totalmente a digiuno di sonorità forti). Inizialmente, tutto prese la forma di un piacevole quanto confuso passatempo, con tanti sogni e poca sostanza (come dimostra la disastroso Demo del 2008). In poco tempo, tuttavia, i Coil Commemorate Enslave diventarono valvola di sfogo di un impellente disagio giovanile. "L'Infinita Vanità Del Tutto" iniziò a fermentare in un bagno di disperazione già nel 2009... Inutile dire che il mal di vivere può sublimarsi in arte, ma anche in forme meno nobili di auto-distruzione (come avvenuto negli anni successivi per noi). Solo nel 2014 sono stato psico-fisicamente in grado di dar seguito alla cosa, grazie anche all'aiuto di Tevildo, nostro attuale cantante.

2.Premettendo che “L’Infinita Vanità Del Tutto” è stato uno dei lavori dello scorso anno che più mi ha impressionato, potreste ricordare ai nostri lettori come mai avete scelto di coniugare la figura di Giacomo Leopardi con il Black Metal?

Da grande estimatore del poeta, quando capii che il sound dell'infinita vanità del tutto aveva oramai assunto le sembianze di una violenta introspezione malinconia, il binomio Musica/Leopardi venne fuori in modo del tutto naturale. Ho passato quasi tre anni della mia vita assorto nelle letture del poeta di Recanati. L'omaggio al maestro andava fatto. 

3.Se doveste scegliere all’interno della vasta opera letteraria del poeta di Recanati un lavoro che vi ha emozionato più di altri, quale sarebbe?

Perla di rara bellezza è certamente la poesia “A Se Stesso” (contenuta nei “Canti”), che si può ascoltare recitata egregiamente da Walter Zanardi nell'outro finale del disco. E' chiaro che anche operette morali come “Dialogo di un Venditore di Almanacchi e di un Passeggere” o “Dialogo della Natura e di un Islandese” risultano essere veri e propri must nella mia personale classifica di opere che preferisco.

4.Oltre a Leopardi, quali sono le altre vostre influenze letterarie?

Autori fondamentali per me sono Dino Buzzati, Giovanni Verga, Emily Dickinson e J.P. Sartre. Attuale fonte di ispirazione al momento sono per me gli scritti di Emil Cioran.




5.Quelle musicali, invece?

All'interno de "L'Infinita Vanità Del Tutto" puoi trovare soluzioni tipicamente Black Metal figlie di Spite Extreme Wing e Dissection, arpeggi dal mood squisitamente cantautorale o ancora riff Post-BM. Se devo citarti le band che al momento ascolto più spesso e che quindi bene o male influenzano le mie composizioni, queste sicuramente sono The Smashing Pumpkins, Lustre, Drudkh, Bland Vargar e Bethlehem.

6.Una curiosità: dato che provenite dalla provincia di Matera, dalle vostre parti ci sono altre band che rispettate e forse meriterebbero maggiore attenzione? Se si, quali?

In ambito Black Metal non c'è praticamente nulla. Posso consigliare tuttavia alcune realtà che ritengo estremamente valide come Wormhole (Post-Dark/Gothic), Hautville (Neo-Folk), Disumana Res (Industrial) e infine i miei preferiti, gli Heartfield!

7.Mi pare d’obbligo domandarvi quali sono i vostri progetti per il futuro. C’è un nuovo Album in vista?

Orientativamente per fine estate dovrebbe uscire per Land Of Fog Records un nuovo EP di trenta minuti dal titolo “Maxima Moralia”. Trattasi di 4 brani Post-BM dalle atmosfere Punk intercalati all'interno di un immaginario folle e disperato che prende a piene mani dal film Gummo (1997) di Harmony Korine e dal libro “Al Culmine della Disperazione” di Emil Cioran. Sarà breve ma intenso! Non mancheranno alcuni special guests, nonché la magistrale mano di Franz Gemelli per quanto riguarda l'artwork.

8.Vi ringrazio nuovamente per aver deciso di rispondere a queste domande. Concludete pure quest'intervista come preferite e speriamo di risentire parlare di voi nel prossimo futuro.

“Nel bel mezzo di studi più che seri, scoprii che un giorno sarei morto: la mia modestia ne fu scossa. Convinto che non mi restasse più niente da imparare, abbandonai gli studi per mettere il mondo al corrente di una così notevole scoperta“.

Grazie per lo spazio.

Intervista a cura di: Nuclear Katharsis

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