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giovedì 19 marzo 2015

Yass-Waddah - "Cities Of The Red Night"

EP, Autoprodotto / Indipendente, 2012


Dall’ardore del Black Metal degli anni ’90 ai giorni nostri, fa capolino una realtà veneziana tutta da scoprire. SI tratta dei lagunari blackster Yass-Waddah, una band fatta di componenti che vengono da diverse realtà musicali che variano dalla musica classica all’Hardcore, dal Metal estremo all’Industrial. Un agglomerato di influenze che han fatto si che potessero unirsi in un unico progetto e creare qualcosa di insolitamente sfizioso e degno di essere inserito nella nicchia dei “tesori”.

“Noi sappiamo che una passione divorante può produrre sintomi fisici... febbre... perdita di appetito... anche reazioni allergiche... e poche sindromi sono più ossessive e potenzialmente autodistruttive dell'amore...”

[William S. Burroughs, Le città Della Notte Rossa]


William S. Burroughs fu il “padre spirituale” della Beat Generation, scrivendo il romanzo “Le città Della Notte Rossa”. Liberatosi da regole e imposizioni, dedicò l'intera esistenza alle più svariate sperimentazioni letterali ma, in alcune righe sparse nella sua opera, trapela il dolore per una famiglia che lo riteneva scomodo. Divenne ben presto tossicomane e dipendente dalla morfina. Per J. G. Ballard è stato definito "il più importante scrittore emerso dopo la Seconda Guerra Mondiale", mentre Norman Mailer lo dichiara "l'unico scrittore americano che può meritarsi l'appellativo di genio". Morì di infarto nel 1997. Tutto questo smuove l’animo impetuoso dei musicisti veneziani, decisi a sperimentare il Black Metal sotta la forma di un concept album dedicato proprio al romanzo sopracitato. Cinque tracce per un totale di poco meno di mezz’ora di ascolto; trenta minuti circa di un Black spintissimo, grezzo, classico e senza tanti virtuosismi o tecnicismo. Sporco, asfissiante, lurido di arrangiamenti secchi ma pulitissimi ed eseguiti con una potenza delirante e distruttiva. Cinque pezzi sparati a mille, nulla di innovativo, esattamente così come deve essere se si vuole portare avanti il culto del Black Metal vecchia scuola. E mentre riff e assoli da brivido esplodono incessanti con una vocalità perversa, vengono schiacciati tutti i pregiudizi che si hanno verso una nuova realtà come questa band.

Gli Yass-Waddah hanno le idee ben chiare su ciò che vogliono trasmettere. Impeto, violenza, i deliri mentali più nascosti e le estrapolazioni del conflitto interiore sono gli ingredienti che rendono unico il loro approccio verso questo genere che viene troppo spesso trasformato dalle innovazioni che richiedono le esigenze del mercato musicale. Con questo platter, i quattro veneziani hanno invece mantenuto le sonorità del buon vecchio Black Metal in modo impeccabile senza destare un minimo scompiglio nell’animo di chi è abituato alle nefandezze delle sperimentazioni musicali. Un disco che ogni blackster dovrebbe avere nella propria collezione.

Recensione a cura di: Helena Lindsay
Voto: 90/100


Tracklist:

01.Invocation 02:33    
02.B-23 03:19    
03.Transmigrants and Receptacles 02:18    
04.Moves and Checks and Slays 02:47    
05.Casbah 03:03
   
Durata 14:00

https://www.facebook.com/pages/Yass-Waddah/230581127063706
https://soundcloud.com/yass-waddah