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mercoledì 16 ottobre 2013

Necromass - “Calix. Utero. Babalon.”

Full-lenght, Funeral Industries, 2013


“Calix. Utero. Babalon.”: forse una delle uscite più attese dai blacksters tricolore, e non solo. Un CD che segna il ritorno dei nostrani Necromass, vera e propria cult band, con radici che risalgono addirittura agli anni '90 e autori di lavori assurti al rango di capolavoro.


Il disco di cui stiamo parlando echeggia “Mysteria Mystica Zofiriana” e “Abyss Calls Life”, pur trattandosi solo di questo: echi, perché i fiorentini non hanno deciso di imitare pedissequamente loro stessi. Puntando su una produzione pulita, professionale e totalmente moderna, abbandonando il cantato cavernoso del precedente Full-lenght e optando per uno scream potente e chiaro, senza chiudersi tra le inespugnabili mura dell'elitarismo sonoro, fatte di segnature ritmiche insolite e riffing assurdamente inestricabili, i Necromass hanno creato un album che, pur pregno di archetipi di stampo crowleyano e quindi intrinsecamente esoterici (vedi la “Circe” in copertina, opera del pittore simbolista-espressionista Franz Von Stuck e lo stesso titolo dell'album, in cui Babalon è da intendersi per stessa ammissione della band secondo l'accezione materiale di Aleister Crowley), non disdegna di essere diretto ed anche melodico, facendo di quest'ultimo aspetto uno dei punti di forza di questo platter. Ecco quindi spiegati brani come “Chapel of Abominations”, “Scarlet Void of Lust” (sicuramente quello con più connessioni con il passato della band) e “Ad Luciferis Vim”, fondamentali per la buona riuscita dell'opera quanto le braccia ad Atlante per sorreggere il peso della sfera celeste; esse sono tracce che si discostano, a mio parere, dalle classiche sonorità “nordiche”, spesso un po' asettiche, risultando maggiormente “calde”, “mediterranee”, complice anche la già citata produzione, in grado di far apprezzare ogni sfumatura di questo lavoro.

Tirando le somme, “Calix. Utero. Babalon.” rappresenta un prodotto sicuramente riuscito, regalatoci da una band ancora in forma e gravida di idee anche dopo diciassette anni di inattività, contenente in nuce gli elementi in grado di portare i Necromass in un futuro non lontano ad una seconda giovinezza, magari puntando molto sull'attività live, essendo l'architettura dei nuovi brani particolarmente adatta.

Recensione a cura di: Nuclear Katharsis
Voto: 78/100

Tracklist:

1.Calix.Utero.Babalon 01:19
2.Chapel of Abominations 05:18
3.Dawn of Silver Star 05:19
4.Vacuum 01:26
5.Scarlet Void of Lust 06:05
6.The Bornless One 05:56
7.Beyond the Veil of Shame and Glory 03:35
8.Stellae Rubae 05:58
9.Ad Luciferis Vim 06:03
10.Mater Triumphans 01:56
 
Durata 42:55

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