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mercoledì 3 dicembre 2014

Nebrus - “Blackera”

EP, Schattenkult Produktionen, 2014


Adoro queste cose. So che a molti danno fastidio, detestano quando vengono riproposti alcuni brani in salsa diversa, magari già ottimi così come erano stati concepiti. Io, per contro, trovo che queste reinterpretazioni siano delle trovate geniali, che aiutano sia l’ascoltatore, sia l’artista a carpire le molte sfumature di un brano. Inoltre, adoro le cover, sempre e comunque criticate dal dissidente di turno: è molto importante per me che un musicista paghi il suo tributo personale a chi l’ha ispirato fin dal principio, rielaborando in modo maturo e soggettivo i suoi pezzi preferiti. Comunque sia, non ci sono solo riedizioni e cover in “Blackera”, nuovo EP dei Nebrus, band italiana in cui ho creduto fin dal primo ascolto di “From The Black Ashes”: in esso sono contenuti anche inediti e vecchie tracce ormai introvabili, gustose novità che tutti i fan di questa realtà dovrebbero ascoltare.

L’EP parte subito con uno di questi inediti, “Kill the Enemy”, una tetra intro composta dalla cantante Noctuaria, volta ad accompagnare l’ascolto verso la title-track; probabilmente quelli di voi che hanno ascoltato lo Split “Slaughtered Whores Of Satan” o ne ha letto la recensione qui su Nocturnal Poisoning riconosceranno questo titolo. “Blackera”, infatti, è una nuova versione del medesimo brano; nonostante io preferisca l’originale, rimane pur sempre il remake di una delle canzoni migliori mai proposte dai nostri, quindi è impossibile non apprezzarla. Proseguendo sulla scia dei remake, troviamo successivamente la nuova versione ri-registrata quest’anno di “I Am the Beast”: per quanto mi riguarda, ho sempre trovato la Demo da cui essa è stata tratta (il primo lavoro targato Nebrus in assoluto, “Twilight Of Humanity”) un lavoro decisamente acerbo ed  immaturo, ma con delle punte di grande potenziale, all’epoca parzialmente espresso. “I Am the Beast” era proprio una di queste “punte” e, oggi, a distanza di cinque anni, risplende in tutta la sua cattiveria con questa sua nuova forma. Il disco prosegue con il secondo inedito, “Wolfpride”, di alto livello come gli standard a cui i nostri ci hanno sempre abituati, seguito poi dall’omonima cover ad Akerbeltz, una valida realtà spagnola attiva dal lontano 1996 di cui so che Mortifero è molto appassionato e che aveva anch’essa partecipato allo Split sopra citato. Infine, chiude l’insieme “Heinous Communion”, brano rilasciato esclusivamente in un Sampler chiamato "Return To The Ancient Dark Path".

Non c’è molto altro da dire. “Blackera” è il classico Mini che contiene piccoli tesori presi direttamente dal repertorio della band e sorprese inedite. Chiaramente, per chi ancora non conoscesse i Nebrus, non consiglierei mai di partire da qui, ma di reperire invece l’ottimo “From The Black Ashes”: questo EP non è un punto di partenza, ma un importante traguardo nella discografia del duo nostrano. Quindi, uscita fondamentale solo ed esclusivamente per i fan di vecchia data.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 73/100


Tracklist:

01.Kill The Enemy 02:35
02.Blackera 06:11
03.I Am The Beast MMXIV 06:30
04.Wolfpride 05:26
05.Akerbeltz 05:57
06.Heinous Communion 05:29

Durata 32:08

http://nebrus.bandcamp.com/
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