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- Lo Staff di Nocturnal Poisoning.

martedì 22 maggio 2012

INTERVISTA: Nebrus


Circa un mese fa, i nostrani Nebrus hanno debuttato con il loro primo Full-lenght, "From The Black Ashes", recensito qui su Nocturnal Poisoning. Oggi vi proponiamo un'intervista in cui troviamo entrambi i membri a rispondere (Noctuaria e Mortifero), per farvi addentrare nella loro funerea dimensione in cui hanno dato vita ad un Black Metal pregno di morte e decadenza ma soprattutto di personalità...


1.Ciao. Innanzitutto grazie di averci dato la vostra disponibilità nel rispondere a queste domande; per prima cosa vorrei che ci raccontaste la storia dei Nebrus di questi vostri primi quattro anni di attività...

Tutto ebbe inizio quattro anni fa, dall'incontro di Noctuaria e Mortifero. Quest’ultimo diede vita nel 2002 ad una Black Metal one-man band chiamata Nott, autoproducendosi due Demo. Decise poi di creare un nuovo progetto Funeral Doom, coinvolgendo Noctuaria come singer, la quale, alla sua prima esperienza esibì una voce sepolcrale adatta perfettamente alla musica: nacquero così “I Sentieri di Staglieno”. In seguito si decise di spostare la musica in territori decisamente più movimentati, dando sfogo alla creatività della cantante, per questo “I Sentieri” vennero accantonati in favore dei Nebrus, un progetto di Black Metal sperimentale ed atmosferico, in cui le variegate interpretazioni vocali di Noctuaria guidavano la musica composta e suonata da Mortifero. Il risultato di questo primo cambiamento fu la registrazione della prima Demo dei Nebrus intitolata “Twilight Of Humanity”, la quale ebbe un responso più che soddisfacente. A seguito di questa prima esperienza si è deciso di estremizzare ulteriormente il sound, che via via si è adattato allo stile vocale di Noctuaria, sempre più brutale e variegato, giungendo al Black Metal ruvido e marcio che si può ascoltare nel nuovo album “From The Black Ashes”, uscito ad Aprile di quest’anno per l’etichetta tedesca Schattenkult Produktionen, che lo ha stampato in formato cd in un’edizione numerata e limitata a 500 copie. Per il momento l’album sta riscuotendo buone recensioni ed apprezzamenti.

2.Potete parlarci del periodo Funeral Doom / Ambient de “I Sentieri Di Staglieno”?

Il nome, come ben si può capire, è preso dal cimitero di Staglieno, luogo a noi caro per l'immensa presenza di arte funeraria. Proprio per omaggiare questo luogo decidemmo di battezzare quel progetto musicale "I sentieri di Staglieno “ e registrammo un solo pezzo, della durata però di 15 minuti, cantato in italiano e intitolato  "Desolazione". Questo narra di presenze defunte, con il lessico del Doom più rallentato e con l’innesto di episodi Ambient a rendere l’atmosfera ancor più greve ed oscura. Al momento il progetto è in standby, ma non possiamo escludere futuri sviluppi.

3.Staglieno, per chi non lo sapesse, è un enorme cimitero situato qui a Genova, uno dei più grandi in Europa, e contiene centinaia di meravigliose sculture e tombe di personaggi molto celebri. Ancora oggi traete ispirazione da questo mistico luogo? E, più in generale, da dove deriva la vostra capacità creativa principalmente?

L'ispirazione riguardo la Morte è sempre stata presente in noi, nella nostra musica e nei nostri testi; certo Staglieno con le sue magnifiche sculture rappresenta al meglio il senso della Morte: non parlo di statue classiche, raffiguranti angeli e madonne, che se pur belle come sculture, raffigurano solo la speranza e la luce eterna; il nostro  interesse è volto alla raffigurazione della fine, senza alcuna pietà, come d'altronde è nella realtà... Quindi ci rechiamo a Staglieno, più volte all'anno, per meditare tra tanta bellezza artistica e fotografare quello che cattura la nostra attenzione, per poi  utilizzarlo nei nostri lavori com'è successo ne "I Sentieri di Staglieno".

4.Quali elementi avete deciso di mantenere (se ancora ce ne sono) nei Nebrus provenienti dal periodo de “I Sentieri Di Staglieno”? Inoltre, i Nebrus sono stati influenzati da qualche altra band in particolare?

L'unico elemento rimasto sono le tematiche riguardo la Morte. Riguardo le influenze, ci siamo ispirati  a musicisti come i Mayhem, Darkthrone e Burzum, sforzandoci però di rendere personale la nostra musica.

5.I Nebrus sono una band molto particolare, in quanto non può essere tralasciato il curioso fatto che a cantare sia una donna (Noctuaria), cosa non del tutto usuale nel mondo del Black Metal, non trovate?

Noctuaria: Vero, ci sono poche cantanti nel panorama BM, e spesso usano solo lo scream: per me questo è un limite, preferisco il canto come mezzo espressivo, quindi ritengo importante l’interpretazione dei testi, facendoli vivere attraverso la musica. Se devo dare una preferenza ad una cantante nell'ambito BM, direi nessuna: non ho tra i miei ascolti preferiti gruppi con  cantanti donna. L’unica che apprezzo è la grande ed unica  Diamanda Galas che certo non fa parte del mondo Black Metal, anche se ritengo  che non avrebbe problemi a cantare in scream o growl... trovo poi la sua presenza molto più tenebrosa della maggior parte dei travestimenti da poser -fighette- Black.



6.Circa un mese fa, è uscito per Schattenkult Produktionen il vostro meraviglioso Full-lenght di debutto, “From The Black Ashes”, recensito qui dal sottoscritto; la prima domanda che mi è saltata in mente è: come mai vi siete avvalsi dell’aiuto di altri due musicisti alle chitarre (Epidemico e Lanius)? Parlateci in generale della realizzazione di questo disco...

Innanzitutto grazie per il complimento e anche per la recensione che hai scritto. Il disco è stato composto musicalmente da Mortifero e liricamente principalmente da Noctuaria: insieme poi lo abbiamo arrangiato facendo compenetrare i testi nel tessuto musicale, dando vita (o morte) a “From The Black Ashes”. Ad un certo punto della nostra storia abbiamo deciso di seguire il miraggio di una lineup stabile che potesse proporre anche dal vivo la musica composta: al momento delle registrazioni la formazione era quella che trovi nel libretto, per cui è naturale che i chitarristi registrassero la loro parte, ma dal punto di vista finale è ininfluente che abbiano registrato loro piuttosto che Mortifero. Il disco è stato registrato nel nostro home-studio chiamato “Camera Ardente”, ci siamo procurati tutta l’attrezzatura necessaria a raggiungere un risultato che ci soddisfacesse: molto spesso non è tanto la qualità del tecnico del suono che conta, ma quanto questo sia addentro in uno specifico genere musicale; per cui, piuttosto che affidarci a mani, magari esperte del suono ma estranee al Black Metal, abbiamo preferito sbatterci e fare tutto noi.

7.L’ultima traccia bonus del disco, “Banquet Of Oblivion”, doveva far parte di uno Split chiamato “In The Deep Solitude”, ma esso non ha mai visto la luce: questo pezzo è sicuramente il più sperimentale dell’insieme. Come mai avete deciso infine di includerlo in “From The Black Ashes”?

La proposta di inserire “Banquet of Oblivion” come bonus track proviene direttamente dalla nostra etichetta: Michael la conosceva molto bene perché avrebbe dovuto far parte dello split, che tu hai citato, nel quale avrebbe dovuto figurare anche la sua band, i Leichenstätte. Inizialmente eravamo perplessi a questo inserimento in quanto il pezzo è avulso dal resto del materiale che compone “From The Black Ashes”, ma abbiamo sempre considerato “Banquet” un pezzo valido e particolare, sia per l'intro di synth, oscura ed angosciante creata da Noctuaria, sia per la musica dissonante guidata da una voce mutevole, graffiante e funebre; per cui, tutto sommato, includerla nel disco è stata una buona idea.

8.Leggendo i testi dei brani proposti in “From The Black Ashes” ed ammirandone la copertina, si può trovare in essi solo morte e sofferenza. Qual’è la filosofia che sta dietro a questo disco (o comunque dietro alla figura dei Nebrus in generale)?

La filosofia del nulla, del buio eterno, della sua consapevolezza senza provare il bisogno di aggrapparsi  a una divinità, specchio del timore nell’affrontare il viaggio conclusivo della vita. La Morte, come già abbiamo spiegato in altre interviste, per noi è colei che dovrebbe eliminare, o meglio giustiziare (in quanto suprema giustizia) l’uomo e la sua incommensurabile stupidità.


9.Ho saputo che vi state preparando ad affrontare i vostri primi live show sia qui in Italia che all’estero, vero?

Dopo le registrazioni di "From The Black Ashes", per problemi personali dei nuovi membri, siamo tornati un duo. Ci stiamo preparando con tre musicisti nostri amici ad affrontare un live in Germania, e più precisamente a Mannheim, per il 2 giugno. Nel contempo, se troveremo altre occasioni di suonare in un contesto di Metal estremo, cercheremo di parteciparvi con entusiasmo. Siamo comunque ancora alla ricerca di musicisti votati alla causa del Black Metal che vogliano unire i loro sforzi ai nostri.

10.Avete già in mente qualcosa per il prossimo futuro? Potete anticiparci qualche “assaggio” dei vostri progetti?

E’ pronto quasi interamente il successore di "From The Black Ashes". Speriamo di dover aspettare meno tempo per vederlo registrato, dato che tra "Twilight Of Humanity" e "From The Black Ashes" sono passati tre anni. Ci auguriamo di migliorare ulteriormente come interpreti e di riuscire a rendere il nostro sound sempre più riconoscibile e personale.

11.Grazie per aver risposto a queste domande; concludete come meglio credete questa intervista.

I Nebrus ringraziano Nocturnal Poisoning ‘Zine, per lo spazio, il tempo e la disponibilità; un saluto in particolare a te per l’interesse che hai manifestato nella nostra musica.

Intervista a cura di: The Wolf Caged

http://www.myspace.com/666nebrus
http://www.wix.com/nebrus66/band