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martedì 26 giugno 2012

Lilyum - “Human Void”

EP, Magma Productions, 2012


“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. La celebre frase di Fabrizio De Andrè può risultare un’appropriata descrizione anche per la carriera dei torinesi Lilyum, perchè è proprio dall’underground più marcio che l’oscuro fiore del lilium, monicker di questa band, è nato nell’ormai lontano 2002: certo, inizialmente non era al Metallo Nero a cui Kosmos Reversum (leader dei nostri) voleva tributare la propria musica, ma dopo la sperimentazione di “Oigres” e il cambio di formazione, si è subito messo a tradurre in musica i suoi sentimenti più negativi, dando alla non-luce il primo EP, nonché anche primo passo nel mondo Black Metal, ovvero “An Absence Of Light”, datato 2008; ad oggi di acqua ne è passata sotto i ponti, e l’esperienza ha senza dubbio giovato all’artista, raffinando la qualità delle sue uscite anno dopo anno.


Nell’anno corrente, il 2012, possiamo osservare che i Lilyum si sono lasciati alle spalle ben quattro Full-lenght, di cui l’ultimo in particolare è stato un enorme traguardo: “Nothing Is Mine” è stata un’uscita grandiosa, un’uscita che definisce ormai al 100% lo stile freddo e distaccato dei nostri, che con esso sembra abbiano voluto comunicarci che non si sentono facenti parte della sudicia razza umana, e lo fanno con dichiarazioni d’odio del tutto inumane, complici la perfetta voce demoniaca di XeS (Infernal Angels) e la meccanica drum machine. Con il nuovo EP fresco di questo mese chiamato “Human Void”, i torinesi vogliono volutamente fare un passo indietro, richiamando vecchie atmosfere del loro passato per fonderle con il loro nuovo stile.

L’EP è composto da una intro più quattro brani, non arrivando ai diciannove minuti di durata, e segna il rientro del batterista Frozen in formazione, che dà senza dubbio un tocco più “umano” al mini con i suoi blast beat; la prima piccola perla è l’opener “The Flame of Hate”, che tiene pienamente fede al suo titolo: la violenza di questo pezzo è inaudita, una vera e propria fiamma divoratrice che consuma la carne e l’anima dell’ascoltatore. Poi, dopo “Towards the Pitch Black Sea” a costituire il cuore del platter, troviamo un altro picco di qualità, la sintesi del disgusto dei nostri tradotta appunto nell’omonima “Disgust”, che lascia intendere quanto è ancora tutta da scoprire la capacità creativa della band dopo i primi cinque anni di attività in ambito Black Metal. L’insieme si chiude con la title-track, forse emblema della nuova strada intrapresa dai Lilyum, una strada buia verso il vuoto nichilista.

E’ chiaro che questo “Human Void” deve essere preso come una scommessa su quello che sarà il futuro prossimo di Kosmos Reversum e soci; stando quindi così le cose, le puntate sono alte. Se con “Nothing Is Mine” si erano conquistati la mia piena fiducia, oggi con questo EP ci danno solo un piccolo assaggio del loro potenziale; il successore del Full-lenght appena citato sarà la conferma della definitiva consacrazione del gruppo nel panorama Black Metal italiano e non. Resta solo da attendere tale prova del nove, godendoci nel frattempo un biglietto da visita niente male. Prendete posto e ordinate anche voi questo nero antipasto al banchetto dell’inumanità.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 70/100


Tracklist:

1.Prelude - Visualize The Void 02:53
2.The Flame Of Hate 03:23
3.Towards The Pitch Black Sea 03:02
4.Disgust 04:16
5.Human Void 04:58

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