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giovedì 21 giugno 2012

Marduk - "Serpent Sermon"

Full-lenght, Century Media Records, 2012


I Marduk sono senza dubbio tra i miei cinque gruppi preferiti, band che per quanto mi riguarda nel 2004 è rinata grazie all'ingresso in formazione di Arioch o Mortuus che dirsi voglia, smettendo di essere la cover band, o peggio, la parodia di se stessi, come accadeva negli ultimi due dischi con Legion dietro al microfono; per carità, c'è gente che tutt'ora rimpiange quest'ultimo e denigra l'attuale singer, de gustibus, ma personalmente ho molta stima di Mortuus e per quanto mi riguarda ha il merito di aver riportato cattiveria all'interno di uno dei più popolari pilastri svedesi.


Ad ogni modo, dal 2004 anni ne sono passati e i nostri hanno osato: sperimentazioni si iniziavano a sentire già nella perla nera come la pece chiamata "Plague Angel", si sono fatte più forti in "Rom 5:12", album criticato da più parti ma che possedeva parecchi assi nella manica. Poi, nel 2009, è arrivato "Wormwood", disco in certi momenti forse un po' troppo lento ma che trasuda marciume da ogni singolo poro, e un anno fa esce l'EP "Iron Dawn", costituito da tre canzoni a tema bellico, due delle quali furibonde che ci riportano ai tempi di "Panzer Division Marduk" ma anche di "Plague Angel"(non a caso una è rinominata "Warshau 2"): non potevo sperar di meglio. Quest'ultima uscita però ha segnato anche la fine della collaborazione con Reigan Records, in favore della ben più grande Century Media: la cosa lì per lì mi ha lasciato un po' basito... "come sarà il nuovo Full? I Marduk, che fino ad adesso sono stati una garanzia, smetteranno di esserlo?" Più che domande queste erano paure, paure che in realtà non sono scomparse al primo ascolto, ma che però per lo meno si sono fortemente affievolite.

Il motivo per cui i dubbi si sono affievoliti ma non sono scomparsi è la presenza di alcuni episodi che non mi hanno convinto molto, e non per la qualità in se stessi, ma perché non li riconosco in stile Marduk; quello che intendo può essere esemplificato perfettamente dall'opener nonché title-track: il brano è velocissimo e prende fin dal primo istante, il riffing e tutto il resto sono sicuramente in stile svedese, ma non sono assolutamente in stile Morgan, e anche le vocals inizialmente non mi sembravano quasi appartenere a Mortuus; un brano del genere lo vedrei perfetto per i Naglfar. Con questo non dico che sia un pezzo da buttare: semplicemente, è molto poco Marduk. Discorso analogo (escludendo la nota delle vocals) può essere fatto anche per altre tracce, come "Messianic Pestilence" (decisamente più Marduk-Style però), la conclusiva "World of Blades" ha pathos da vendere così come la bonus "Coram Satanae", un peccato sia relegata a tale ruolo. Per coloro che poi preferiscono i Marduk poco melodici e molto veloci (categoria di cui mi sento di far parte), ci sono una manciata di episodi che sfameranno le orecchie affamate di blast beat, riff taglienti come rasoi e blasfemie vomitate dentro il microfono: mi riferisco a "Damnation's Gold", "Gospel Of The Worm" (che però possiede un'inaspettata vena melodica) ma soprattutto a "Hail Mary (Piss-Soaked Genuflexion)" ovvero un "Ave Maria" in tutto e per tutto, ma rivisitata dai nostri. Tra i brani più melodici e i più canonici se ne colloca una terza categoria, che se vogliamo possiamo considerare più sperimentale: tra questi il più riuscito è senz'altro "M.A.M.M.O.N", dove i Marduk, come i loro connazionali Setherial, inseriscono qualche partitura in stile Deathspell Omega; potrebbe sembrare una moda, anzi, forse lo è, però fin che dà buoni risultati è ben accetta. Anche "Souls For Belial" è convincente, e ricorda abbastanza quanto fatto nel recente passato. Altro brano più sperimentale ma non completamente riuscito è "Temple of Decay", che a me è sembrata solo una versione edulcorata di alcuni episodi targati Funeral Mist.

Dalle parole fin qui spese spero si capisca che questo platter possiede parecchie cartucce a suo favore, però alcune possono non essere perfettamente adatte al fucile che le deve sparare. I fan della band troveranno sicuramente molti picchi d'interesse, mentre altri meno; io, in quanto tale, ho notato e gradito un ritorno di violenza che nel passato Full forse latitava un po', però di contro (oltre al riffing certe volte un po' atipico) mi è sembrato ci sia un Mortuus generalmente un po' meno ispirato del solito (anche se il suo compito l'ha svolto sempre egregiamente). Concludendo, se vi piacciono i Marduk non vedo perché non dovreste avere questo lavoro tra la vostra collezione, che segna un ritorno sulle scene più che convincente malgrado qualche piccolo neo.

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 76/100


Tracklist:

1.Serpent Sermon 04:38  
2.Messianic Pestilence 02:50  
3.Souls for Belial 04:47 
4.Into Second Death 05:11  
5.Temple of Decay 05:25 
6.Damnation's Gold 06:48  
7.Hail Mary (Piss-soaked Genuflexion) 03:27 
8.M.A.M.M.O.N. 03:30  
9.Gospel of the Worm 02:37  
10.World of Blades 07:09
11.Coram Satanae 8:03

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