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venerdì 1 giugno 2012

Vulture Industries - "The Dystopia Journals"

Full-Lenght, Dark Essence Records, 2007


Gli Arcturus sono uno di quei gruppi che possono essere considerati tra i padri fondatori dell'Avantgarde; partiti dal Black Metal melodico sono arrivati ad avere un sound così personale e particolare (nonché complesso) che trovare band in grado di riprodurlo in maniera convincente è rarissimo. Una di queste sono i Vulture Industries, che con il loro esordio del 2007 "The Dystopia Journals" dimostrano come abbiano imparato bene la lezione dai loro connazionali.


Sin dalle prime battute la cosa che salta all'orecchio è la somiglianza (incredibile) della voce di Bjørnar Erevik Nilsen con quella di Garm; questo normalmente non sarebbe sufficiente se il resto fosse di qualità scadente, cosa che naturalmente avviene. Tutto è ad un livello degno degli Arcturus, i suoni sono tutti perfetti così come le orchestrazioni, le melodie, gli assoli e il lavoro ritmico; ogni canzone è ben caratterizzata con vocals ispiratissime e molto ricercate, proprio come quelle del progetto capitanato da Sverd ed Hellhammer.

L'opener è il biglietto da visita ideale (in verità  tutto il trittico iniziale è veramente da paura): per far capire cosa sono in grado di combinare i nostri, "Pills Of Conformity" possiede tutte le qualità che troveremo nel resto dell'album; la successiva "Blood Don't Flow Streamlined" ha delle vocals davvero incredibili e riesce a raggiungere dei livelli di teatralità veramente alti, così come "Path Of Infamy" che nel titolo sembra fare il verso alla celeberrima "Path Of Chaos" ma è dotata di una personalità molto forte; inizialmente potrebbe essere benissimo spacciata per una canzone degli Arcturus ma possiede parti molto violente piuttosto atipiche per questi ultimi. "Soulcage" è la canzone più corta del lotto e si assesta su ottimi livelli come le precedenti, verso metà sembra davvero di ascoltare "La Masquarade...", mentre "The Benevolent Pawn" se devo essere sincero è quella che mi è piaciuta meno: è sempre di alto livello, naturalmente, però mi è sembrata meno ispirata rispetto al resto. Collegata a questa (come fossero un tutt'uno) segue "The Crumbling Realm", che è caratterizzata da vocals davvero in grado di togliere il fiato. Purtroppo iniziamo ad avvicinarci alla fine del disco, che però con le ultime due tracce è in grado di donarci ancora enormi soddisfazioni: "To Sever the Hand of Corruption" ha a mio avviso tutte le caratteristiche per essere un grandioso epilogo, un po' per il ritmo cadenzato, un po' per l'atmosfera malinconica; ma c'è ancora un brano, "Grim Apparitions", che allo stesso modo di come "Pills of Conformity" aveva fatto capire cosa avremmo trovato nei pezzi successivi, riassume e condensa quello che abbiamo ascoltato fino ad ora: non potevamo chiedere di meglio per terminare un album del genere.

Tendenzialmente non premio gruppi che hanno un sound troppo simile a quello di un altro, anzi punto a penalizzarli leggermente, ma in questo caso la situazione è differente per più motivi: in primis la musica proposta è complessa e decisamente insolita visto che l'unica band che pensavo riuscisse a proporla erano proprio gli Arcturus; i nostri invece mi hanno fatto ricredere, si può vedere questo album come un alternativa, un capitolo aggiuntivo, tanto che personalmente considero "The Dystopia Journals" migliore dell'ultimo disco che gli Arcturus hanno partorito ("Sideshow Simphonies"). Mi sento di dire che i nostri hanno messo solo farina del loro sacco nel lavoro, perché ogni singolo brano non ha parti che assomigliano palesemente a quelle dei loro connazionali, e anzi, hanno messo elementi che nel sound dei norvegesi sono insoliti (mi riferisco in particolare a quelli più violenti caratterizzati da chitarre più aggressive e vocals in growl e scream).

Consiglio senza riserve questo disco agli amanti degli Arcturus, che vi troveranno un sacco di elementi che non sentivano dai tempi di "La Masquarade Infernale" e "The Sham Mirrors", elementi che ultimamente sono più unici che rari.

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 90/100


Tracklist:

1.Pills of Conformity 05:02
2.Blood Don't Flow Streamlined 05:31
3.A Path of Infamy 05:44
4.Soulcage 03:31
5.The Benevolent Pawn 06:20  
6.The Crumbling Realm 05:19
7.To Sever the Hand of Corruption 06:28
8.Grim Apparitions 06:09

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