Tomi e clessidre, burette e mortai, teschi e antiche pergamene con strani ed arcaici simboli sono sparsi su una vecchia scrivania illuminata solo dal debole bagliore di qualche candela: non stiamo affatto parlando del laboratorio segreto di quel maghetto sfigato di Harry Potter, ma della misteriosa copertina scelta dagli Arcanum Inferi per il loro debutto, in cui i nostri ci sveleranno alcuni dei segreti proibiti dell’”Ars Hermetica”...
Non è forse vero che ad incidere sulla valutazione di un disco sono anche l’immagine in copertina, l’artwork e le lyrics? Per me sicuramente. In particolare, su questo loro esordio, la giovane formazione di Catania ha voluto subito giocarsi la carta del concept, e l’ha fatto raggiungendo i migliori risultati possibili: infatti, “Ars Hermetica” esplora in maniera esauriente il mondo alchemico, più precisamente le varie fasi della “discesa ad Inferos”, il primo passo per il raggiungimento del Grande Arcano. Ognuna delle nove tracce ripercorre uno specifico passaggio di questa criptica ricerca, a partire dalla coinvolgente “Aeterna Damnatio”, in cui l’apprendista stregone deve “bruciare le proprie carni piuttosto che rinnegare il proprio sentire” e quindi sopportare ogni tortura pur di avanzare nel proprio cammino, completamente immerso nello stato di malessere interiore ben noto a coloro che intraprendono questa via, ovvero il “Furor Melancholicus”, anch’esso pezzo dallo spirito molto forte che prende subito l’ascoltatore dalla prima intro in pianoforte fino alla fine dei suoi quasi sei minuti. I due pezzi successivi erano già contenuti nella prima Demo rilasciata dalla band nel 2010, e sono “Obscura Nox Ad Inferos” e l’omonima “V.I.T.R.I.O.L.”, ottimo capitolo del disco e acronimo della nera pietra nascosta al centro della terra che simbolizza la ricerca dell’immortalità, che può essere portata a termine solamente quando la voce dell’Hermes in noi si farà sentire e porrà la sua saggezza nello smeraldo caduto dalla fronte di Lucifero in cui sono racchiusi tutti i segreti dell’esistente, la “Tabula Smaragdina”: qui il blasonato Fearbringer presta la sua voce per una toccante interpretazione in latino che interrompe per qualche minuto il normale andamento del platter. Infine, dopo un’altra piccola perla nera, “I.N.R.I.”, il viaggio si conclude con il cogliere il proprio nome dalle profondità del proprio essere per risalire in superficie e raggiungere le Sacre Verdi Foreste degli Antichi in cui si inizierà a scorgere il viso di Lucifero, le “Silvae Viridies”, brano di qualità indiscussa di cui ho già espresso il mio parere nella passata recensione sull’ultima Compilation della Black Tears Of Death, dove è già comparso.
“Ars Hermetica” ha un il classico suono Black Metal che tutti gli amanti del genere più intransigenti sicuramente ameranno, è suonato molto bene e riesce a trascinare l’ascoltatore attraverso il viaggio descritto in esso, regalandogli quel gusto esoterico e misterioso che ormai in pochi sanno trasmettere, soprattutto grazie agli argomenti trattati e alla filosofia occulta che sta dietro a tutto quanto. Se gli Arcanum Inferi continueranno su questa strada, si ritaglieranno presto un posto di rispetto sia qui in Italia che all’estero: non molti riescono ancora ad avvolgersi di mistero come fanno loro, e questa per quanto riguarda il Metallo Nero è una dote enormemente fondamentale, perchè esso non si ferma solo agli aspetti musicali, ma è qualcosa di più. Ascoltate questo Full-lenght e cercate anche voi la via per varcare le soglie dell’Inferno in piena coscienza.
Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 79/100
Tracklist:
1.Praeludium 01:41
2.Aeterna Damnatio 06:49
3.Furor Melancholicus 05:43
4.Obscura Nox Ad Inferos 04:36
5.V.I.T.R.I.O.L. 04:25
6.Fructus Interdictus 04:53
7.Tabula Smaragdina 04:53
8.I.N.R.I. 04:06
9.Silvae Viridies 04:18
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