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giovedì 23 febbraio 2012

Maerormid - “Abissi”

Full-lenght, The Unlimited Records, 2011


Nenie sofferenti provenienti da bui e profondi “Abissi”: è esattamente quello che viene evocato nella mia mente ascoltando appunto “Abissi”; forse è anche per questo che  Mid (Infernal Angels, Byblis, Criptum), leader e unico membro di questa nuova sorpresa tutta italiana chiamata Maerormid, ha battezzato in questo modo il Full-lenght in questione.


Non si tratta di un ennesimo lavoro Black Metal in stile canonico, ma bensì di un lungo e sperimentale viaggio attraverso l’inconscio dell’artista che mette in musica ogni sua più cupa emozione, cercando di trascendere il suddetto genere musicale per arrivare a qualcosa di totalmente nuovo in classico stile avanguardistico. Nella musica qui proposta è chiaramente palpabile il mood BM, che si fa sentire in primis tramite un suono di batteria e di chitarre tipiche di questa vastissima tipologia di Metal estremo e che viene confermato dalla voce, alternata in classiche parti  urlate (devo dire che sono state eseguite con enorme maestria, lancinanti e cariche di rabbia, quasi di sottofondo) e in altre completamente ripulite e cantilenanti come fossero dei lamenti; un altro elemento molto importante (oserei dire che senza di esso tutto il materiale qui contenuto perderebbe più della metà della sua personalità) è la componente elettronica adoperata per rendere questa odissea nel profondo ancora più oscura e tendente all’astratto. Inoltre, per dare maggior enfasi alla sua opera, Mid non ha dato titoli alle varie tracce della tracklist, ma le ha divise solamente in figure (Fig. 1, Fig. 2 ecc...), come per identificare ognuna di esse non come una canzone ma come un’immagine da ricreare nella mente dell’ascoltatore attraverso gli svariati suoni che compongono l’insieme. Per quanto mi riguarda, questo è il classico disco che puoi relativamente analizzare prendendolo traccia per traccia: infatti, le sue varie sfumature e lo stato d’animo in cui è stato scritto secondo me sono più facili da cogliere se si prende nella sua interezza, nonostante alcuni capitoli (o “figure”, come sono state definite) colpiscano più degli altri, come la figura N°2 o la N°7, per me i veri picchi del platter, che con i loro effetti elettronici mi fanno ricordare i primi due Full-lenght della band australiana Striborg, anche se i due stili proposti non sono affatto paragonabili. Un’ultima curiosità: nella figura N°8, la conclusiva (un monologo lungo più di dodici minuti con sottofondo ambient in stile “Portion of Eternity too Great for the Eye of Man” del grande Judas Iscariot), a recitare è Xes, compagno di Mid negli Infernal Angels e fantastica voce di ottime band quali Lilyum e Byblis.

Concludendo, posso affermare che i Maerormid sono una di quelle band da tenere assolutamente sott’occhio, anche da coloro che non amano le sperimentazioni, in quanto questo progetto è sempre comunque legato pesantemente al Black Metal a differenza di molti altri che abbandonano quasi completamente quest’ultimo per sconfinare in territori a volte difficili da raggiungere dagli ascoltatori. Astrazione, oscurità, introspezione.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 73/100


Tracklist:

1.fig.01 2:44
2.fig.02 7:15
3.fig.03 6:40
4.fig.04 6:43
5.fig.05 6:18
6.fig.06 6:15
7.fig.07 7:20
8.fig.08 12:23

http://maerormid.wordpress.com/
http://www.reverbnation.com/maerormid
http://www.myspace.com/maerormid